Finalmente, è uscito. Pubblicato. Pronto. Disponibile.
Posso usare tanti termini differenti per definirlo ma LA CORNICE DEL TEMPO resterà, per me, uno dei progetti più difficili da portare sugli scaffali virtuali di Amazon. Un progetto nato da un’idea di tanti anni fa e lasciata decantare (azzarderei a dire migliorare con il tempo) fino a che, una seconda idea, come un’onda in piena, ha travolto tutto e tutti, facendo riaffiorare quella scintilla brillante che mi ha permesso di collegare il tutto e renderlo omogeneo.
Un parto, diciamo, intellettuale cui non sono abituato, perché solitamente le idee arrivano e sono messo cementate sulla carta, nero su bianco, abbastanza in fretta.
Questa volta, invece… il finale è stato davvero qualcosa di difficile da rendere. Non in termini di idee, di storia o di altro. In termini di resa per il lettore.
Amo scrivere in maniera cinematografica. Amo regalare al lettore quegli “sbalzi di camera” che solitamente sono appannaggio di altri media. Anche in questo romanzo, ovviamente, ho cercato di tener fede a questo amore.
Ma con grande difficoltà. L’epilogo del romanzo, infatti, è stato scritto e riscritto innumerevoli volte. Sempre raccontando la stessa storia (quella era l’unica cosa sicura) ma utilizzando scelte e tecniche differenti.
Ho cercato, dunque, di rendere al meglio, sulla carta (con grandi dubbi, fino al giorno prima della pubblicazione) qualcosa che, nella mia mente, era molto cinematografico ma che, per la prima volta, ho trovato difficile da declinare con le parole.
Per motivi ben precisi (che non posso scrivere qui per non spoilerare la storia). Quando lo leggerete, sicuramente capirete le difficoltà di raccontare la conclusione in quel modo.
Potrà piacervi. Potrà non piacervi. Fa parte del gioco. Quello che so è che, dopo mesi e mesi di scritture, ragionamenti e conseguenti riscritture, ora ho trovato uno stile e una versione finale che rende in maniera diretta e cinematografica gli accadimenti.
E non potrei essere più felice di così.
